Malattie dei reni

QUALI SONO LE MALATTIE DEI RENI

Dove sono i reni? I reni sono organi parenchimatosi, a forma di fagiolo, situati lateralmente alla colonna vertebrale, che si estendono tra la 12° vertebra toracica e la 3°lombare. La posizione dei reni non è la stessa: solitamente il rene destro è collocato leggermente più in basso del sinistro per la presenza del fegato.

Ogni rene ha una lunghezza media di 12 cm ed una larghezza media di 6 cm. Al polo superiore di ciascun rene è collacata la ghiandola surrenalica.

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La funzione dei reni è quella di depurare il sangue dalle sostanze nocive ed ad espellerle mediante la produzione di urina. Inoltre questi organi partecipano anche alla regolazione della pressione sanguigna e alla produzione di emoglobina.

I problemi ai reni possono essere di  natura benigna (non tumorali e a volte congeniti) o maligni (tumorali). Inoltre, le malattie renali possono coinvolgere il parenchima o la pelvi renale.

Le patologie benigne e maligne possono anche colpire l’uretere che è il condotto che collega il rene alla vescica.

MALATTIE DI RENI E URETERE: LE PATOLOGIE BENIGNE

Calcolosi Reno-Ureterale

I calcoli ai reni o della via escretrice (rene ed uretere) sono dei “sassolini”, costituiti da cristalli non disciolti nell’urina  e compattati, di dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri. Sono molto frequenti e possono colpire bambini ed adulti.

La maggior parte dei calcoli ai reni sono formati da calcio (visibile alla lastra dell’addome) o acido urico (non visibili alla lastra dell’addome, ma diagnosticabili con l’ecografia o la tac addome).

  • presenza di calcolosi in età pediatrica
  • familiarità
  • infezioni ricorrenti alle vie urinarie
  • alcune patologie gastrointestinali che alterano l’assorbimento del calcio e di altri elettroliti (es rettocolite ulcerosa; Morbo di Crohn; ecc.)
  • diete sbilanciate che modificano l’introito di calcio e altri elettroliti
  • alcuni disturbi endocrinologici (es. iperparatiroidismo)
  • alterazioni genetiche (es. fibrosi cistica)

I sintomi della calcolosi reno-uretale possono essere:

01. Assenti

I sintomi della calcolosi reno-ureterale e il mal di reni sono praticamente assenti quando il calcolo è di piccole dimensioni, è fermo o non ostruisce il passaggio dell’urina.

02. Febbre

Si manifesta se concomita un’infezione delle vie urinarie. Se la febbre supera i 38°C il rischio di setticemia incrementa e il paziente deve recarsi in Pronto Soccorso.

03. Colica renale

Dolore ai reni molto intenso, che inizia improvvisamente, avvertito al fianco o in sede inguinale, irradiato spesso ai testicoli negli uomini. Si produce quando il calcolo si sposta o ostruisce il passaggio dell’urina. Tipicamente non esiste una posizione antalgica: il paziente non trova sollievo né sdraiato, né accoccolato. Il dolore migliora con il calore (un vecchio rimedio sempre valido è immergersi in una vasca di acqua calda).

I trattamenti che possono essere eseguiti per curare le malattie dei reni benigne sono:
Litotrissa Extracorpore (ESWL)
Litotrissa Percutanea (PCNL)
Litotrissa endoscopica con ureterorenoscopia (URS+ Litotrissa del calcolo)
R.I.R.S. (Litotrissia endoscopica intrarenale con ureteronoscopia flessibile)
Pielolitomia laparoscopica/robotica (per il trattamento di calcoli voluminosi)
Chirurgia a cielo aperto (in casi selezionati)

Sindrome del giunto pieloureterale

Tra l’elenco delle malattie renali, c’è anche la Sindrome del giunto pieloureterale. Si tratta della stenosi (restringimento) del giunto pielo-ureterale, cioè del punto di congiunzione tra pelvi renale ed uretere. Il tratto ristretto impedisce il corretto deflusso dell’urina, che ristagna nella pelvi renale, dilatandola.

Se non trattato, la dilatazione progredisce e con il tempo può danneggiare il rene, sino alla perdita completa della sua funzionalità. Inoltre, il ristagno di urina a livello della stenosi favorisce la formazione di calcoli.

La sindrome del giunto pieloureterale può essere:

  • congenita (ossia presente sin dalla nascita): solitamente causata dalla compressione di un vaso renale anomalo
  • acquisita: da reazioni fibrotiche post infettive (post pielonefriti) o da reazioni fibrotiche post interventi chirurgici, ecc… I problemi renali derivati da sindrome acquisita possono essere del tutto asintomatici e la diagnosi incidentale, ossia avvenire casualmente durante l’esecuzione di ecografia effettuata per valutare altri organi.

Se presenti, i sintomi più frequenti sono:

01. Dolore al fianco

può essere continuo o improvviso ed analogo ad una colica renale, quando il restringimento è importante o è associato alla presenza di calcolo ai reni a livello del giunto.

02. Febbre alta (superiore ai 38°C)

Si manifesta in caso di pielonefriti, cioè infezioni del rene, che sono frequenti nel paziente affetto da sindrome del giunto pieloureterale proprio perché favorite dal ristagno di urina.

03. Brividi di freddo e nausea/vomito

Se il restringimento ha compromesso la funzionalità del rene determinando insufficienza renale.

I trattamenti che possono essere eseguiti sono:
Pieloplastica robotica/laparoscopica (degenza di 3-4 giorni)

In casi particolari, ove non è possibile proporre l’intervento per co-patologie concomitanti, si opta per tecniche meno invasive, benché meno risolutive (incisione endoscopica, posizionamento di stent ureterale a permanenza, dilatazione pneumatica endoscopica).

Reflusso vescico ureterale

È la condizione in cui l’urina refluisce dalla vescica all’uretere, sino a raggiungere il rene nei casi più gravi.
È una patologia solitamente congenita, causata da un’anomala angolazione della giunzione tra uretere e vescica e che provoca una disfunzione renale. Può essere causata da:

  • sviluppo anomalo dell’uretere durante l’embriogenesi;
  • inserzione ureterale in una parte inusuale della vescica;
  • doppio distretto ureterale: ossia la presenza di due ureteri per lo stesso rene, in cui uno è più corto e favorisce il reflusso;
  • sindrome di prune-belly: malattia congenita rara dei reni
Le cause di reflusso acquisite (ossia che si sviluppano in età adulta) sono:

  • la vescica neurologica
  • ipertrofia prostatica ostruente/sclerosi del collo vescicale
  • interventi chirurgici su vescica, prostata, uretere

Il reflusso dell’urina comporta la risalita di batteri verso il rene, favorendo le infezioni. Se non trattato, nel tempo, si assiste ad una progressiva dilatazione della pelvi renale e dell’uretere secondaria all’aumento delle pressioni nelle vie urinarie e infine alla perdita della funzionalità del rene e al blocco renale.

Il reflusso è sintomatico solo quando compare l’infezione del rene (pielonefrite), i cui sintomi sono:

01. Febbre superiore a 38°C e con brividi

02. Dolore al fianco

03. Nausea e vomito

I trattamenti che possono essere eseguiti sono:
Correzione endoscopica: iniezione endoscopica peri-papillare di sostanze anti-reflusso
Correzione chirurgica a cielo aperto o per via laparoscopica/robotica

MALATTIE DEI RENI: LE PATOLOGIE MALIGNE DI RENE E URETERE

Carcinoma renale

Il tumore maligno del rene più frequente nell’adulto (90% dei casi) è il carcinoma a cellule renali che origina dal parenchima renale, dai tubuli renali.
Forme meno frequenti di tumori maligni del rene sono i sarcomi, che si sviluppano dalle strutture che circondano il rene, ed i linfomi.

Il carcinoma a cellule renali rappresenta il 2-3% di tutti i tumori. È più frequente negli uomini, dove rappresenta il 7° tumore per incidenza.
Negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento del 2% della sua incidenza, verosimilmente anche per il miglioramento delle tecniche diagnostiche che permettono di scoprire forme asintomatiche.

La probabilità di sviluppare un carcinoma a cellule renali cresce con l’età e raggiunge il picco massimo di insorgenza tra i 60 e 70 anni.

  • fumo
  • obesità
  • ipertensione arteriosa
  • familiarità
  • esposizione ad amianto, fenacetina, torotrasto, cadmio

Esistono delle forme ereditarie di carcinoma renale (ad es. la sindrome di von Hippel-Lindau), ma sono rare. Solitamente il carcinoma renale dà sintomi solo nelle fasi avanzate di malattia.

Oltre il 50% dei tumori renali vengono infatti diagnosticati incidentalmente mediante ecografia eseguita per valutare altri organi.

I primi sintomi del tumore ai reni sono tre, si manifestano nel 3-10% dei casi:

01. Massa palpabile nell'addome

02. Sangue nelle urine (ematurie)

03. Dolore lombare

Altri sintomi del tumore ai reni sono:

01. Anemizzazione

02. Dolori muscolari

03. Comparsa di varicocele (specie a destra)

04. Ipertensione arteriosa

I trattamenti che possono essere eseguiti sono:
Tumorectomia conservativa con chirurgia robotica
Eminefrectomia robotica 
Nefrectomia radicale laparoscopica

Tumore maligno della pelvi renale e dell’uretere

Sono i tumori della via escretrice che si sviluppano nella pelvi renale o nell’uretere.

Non sono molto comuni, rappresentando solo il 5% dei tumori del rene. Nel 2% dei casi il tumore è bilaterale, colpisce ossia entrambi gli ureteri contemporaneamente o entrambe le pelvi renali.

Spesso si associa un tumore della vescica. Quest’ultimo si può manifestare anche a distanza di tempo dalla diagnosi di neoplasia della pelvi renale o dell’uretere.

Nel 90% dei casi, il tumore maligno della pelvi/uretere origina dall’urotelio, ossia il tessuto che riveste pelvi, uretere e vescica. Questo tumore si chiama carcinoma a cellule transizionali (identico a quello che si sviluppa in vescica).

I tumori della via escretrice sono più frequenti negli uomini ed il picco di incidenza si presenta tra i 60 e i 70 anni.

  • fumo: l’esposizione al fumo (sia attivo che passivo) incrementa da 2,5 a 7 il rischio di sviluppare un carcinoma transizionale.
  • esposizione occupazionale a sostanze chimiche: i pazienti che lavorano a contatto con gli idrocarburi aromatici (impiegati nelle industrie tessili, chimiche, della gomma, petrolchimica…) o che sono esposti a vernici, colle, carbone, catrame, asfalto hanno un rischio aumentato di sviluppare tumori della via escretrice. La durata media di esposizione necessaria per l’originarsi di questo tumore è di 7 anni.
  • uso di ciclofosfamide
  • abuso di analgesici a base di fenacetina (il prodotto è stato ritirato dal commercio)
  • familiarità
  • calcolosi renale ricorrente
  • infezioni croniche dell’apparato urinario
  • mutazioni del gene
  • consumo di più di 7 tazzine di caffè al giorno

Inizialmente il tumore della pelvi e dell’uretere può essere del tutto asintomatico.

Con il progredire della malattia i sintomi più comuni sono:

01. Ematuria (perdita di urina nel sangue)

02. Dolore al fianco

03. Dolore alla minzione

04. Necessità di urinare spesso

05. Massa palpabile al fianco

Si presenta nel 10-20% dei casi.

06. Dolori muscolari

07. Sintomi sistemici vari

Astenia, perdita di peso, febbre, sudorazione notturna, tosse): indicano una malattia avanzata con coinvolgimento di altri organi (linfonodi; ossa; polmoni; fegato; ecc..)

I trattamenti che possono essere eseguiti sono:
Nefroureterectomia laparoscopica/robotica
Tecnica endoscopica: endureterorenoscopia con fotocoagulazione laser della lesione (è fattibile solo per piccole lesioni)
Tecnica chirurgica a cielo aperto: resezione segmentarla dell’uretere

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